15 settembre 2011

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Raboso del Piave



Vitigno autoctono che prende il nome da un affluente del Piave, i vigneti sono tutti piantati nel letto del fiume, tra le grave, e sedimenti lasciati nel corso della storia e questo ne fa un vino particolare: piacevolmente duro!
Il Raboso deve rimanere per legge almeno 3 anni in cantina, di cui due in botte e uno in bottiglia. Non è che se si va contro legge si scopre qualcosa di piacevolmente illegale, si perde un po’ di quel profumo vinoso di viola che con l’invecchiamento accentua questo caratteristico sentore.
Ottimo con la cacciagione di pelo e di piuma, le carni rosse, le grigliate e i formaggi molto invecchiati. Può essere un vino da meditazione se sapientemente invecchiato

In qualche osteria si serve ancora nella ciotola o scodella, usanza tipica… ma preferisco vederlo nel calice in tutto il suo intenso rosso rubino, brillante, il passar del tempo poi lo fa diventare granata nei vini più vecchi… oppure berlo dalle conche di gentildonna, fossette di venere come scodella,recipiente a divulgare l’odore di viole e di donna in amore..
 

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