11 dicembre 2013

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terra straniera

Cominciano essere usuali, tanto vale segnarne il primo ormai d'un ricordo.
Dai corvi a stormo della città dei vampiri ai colli brulli di un entroterra che non ti aspetti passando per i gipsy tra bancarelle di cipolle e funghi di strada. Da discorsi con tristi postcomunisti a rampolli di orgoglio ripieni mi rendo conto di un mondo che mi era stato descritto con parole di balle che i miei occhi vedono diverso .
Un carro tra i tanti, coperto di fieno, trainato da tristi cavalli ormai alla fine di un roseo tramonto passato da auto capitaliste in una pseudo autostrada.. I miei amati silenziosi contrasti..
Viaggi dall’entroterra gitana alla capitale fiorente, in un hotel che sembra uscito da un libro di Bukowski, in fondo sono nella città del libero amore, dove la donna è mercato ma soprattutto desiderio e l’erba si trova nei pali.
Se non fosse per quei messaggi strappa lacrime di un mio figlio io qua per un po ci starei.
E le donne?
Certo che le quote rosa non mancano, sono presenti in ogni attività, psicologicamente non certo sesso debole ma ben coscienti e determinate, femminilità nel dna.. Amazzoni deuropa, o vampire di maschio.

♪ Undergang_red point

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